Amici delle Gatte vi segnaliamo l'uscita del nuovo libro di Marianna Vidal "Magnifica Preda", primo capitolo della serie Britannici, un romanzo autoconclusivo che racconta la storia di Audrey e Micheal ed ha ambientazioni davvero suggestive in Italia, Inghilterra e Canada.
SINOSSI:
È lui la preda più ambita nel mondo dello show business: bello, ricco e famoso.
Micheal Turner si concede di rado e solo per parlare dei suoi film.
I giornalisti lo cercano, le donne farebbero follie per lui, ma Audrey Sanni non ha la più pallida idea di chi sia.
Così, quando il padre le chiede di precederlo nella villa di Turner, accetta solo per compiacere il genitore, con cui ha un rapporto conflittuale.
Ignora che da anni il suo destino è già stato deciso e che Micheal Turner è la chiave di tutto.
SCHEDA LIBRO:
Titolo: Magnifica preda
Autrice: MARIANNA VIDAL
Editore: SELF (VIDAL ROMANCE)
Genere: CONTEMPORANEO
Serie: Collana Britannici vol. 1
Pagine: 591
Formato: ebook
Prezzo: € 0,99.
Data pubblicazione: 14/09/2019
ESTRATTO:
«Qual è il problema?», gli chiese con un sorrisetto ironico. «Sei invidioso di ciò che non puoi avere?».
Si portò le mani ai fianchi, in tono di sfida, ma l’espressione divertita sul volto di lui, smorzò in parte la sua audacia.
«Ti assicuro che, se solo lo volessi, saresti già a gambe all’aria».
«Non sono innamorato di te», le assicurò, rimangiandosi le mille incertezze sui suoi sentimenti. «Ma potrei essere un buon marito e anche un padre per i nostri figli».
«Sei la mia rovina», le disse sollevando lo sguardo su di lei e per la prima volta, quella sera le sorrise.
«Tu, invece, sei la mia delizia», gli assicurò, approfittando della sua distrazione per afferrargli il volto tra le mani, riprendendo a baciarlo con trasporto.
«Questa notte sei solo mio», lo baciò e lui fu ben lieto di risponderle.
«Sono sempre tuo, anche quando mi trovo all’altro capo del mondo».
«Ti voglio», riconobbe, sostenendo il suo sguardo. «Ti ho voluta dalla prima volta che ti ho visto ed è stata questa la mia rovina», riconobbe, socchiudendo leggermente le palpebre. «Non mi ero mai innamorato prima, almeno non in quel modo, e non credevo certo ai colpi di fulmine, ma quello che è successo la sera che ci siamo incontrati è molto simile a quello che raccontano nei film». Serrò la mascella, con lo sguardo fermo nel suo, attento a mantenere la distanza. «Mi sono bastati pochi giorni per rendermi conto che ero geloso anche dell’aria che respiravi e così ti ho chiesto di sposarmi, sperando di legarti in qualche modo a me. Hai posto delle condizioni assurde ed io le accettate. Speravo che quell’infatuazione che vedevo nei tuoi occhi si trasformasse in qualcosa di più solido, invece…». Si passò stancamente una mano sul viso. «Non cadrò nuovamente nella tua trappola», le assicurò, schivandola e marciando verso la porta.
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