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Amici delle Gatte buon pomeriggio!

Partecipiamo oggi al Review Tour dedicato al libro "Una famiglia moderna" di Helga Flatland edito da Fazi editore. Per il Blog lo ha letto la nostra Birba, andiamo a vedere cosa ne pensa....

SCHEDA LIBRO:


Titolo originale: Una famiglia moderna

Autore: Helga Flatland

Editore: Fazi editore

Collana: Le strade

Pagine: 310

Formato: ebook - cartaceo

Prezzo: 9,99€ - 18,00€

Data di pubblicazione: 12-07-2022


TRAMA:


Da una delle più importanti scrittrici norvegesi emergenti, il ritratto dolceamaro di una famiglia che si trova a un punto di svolta.

«Ci stiamo lasciando»: tre brevi, semplici parole che innescano un terremoto. Quando Liv, Ellen e Håkon arrivano a Roma insieme ai genitori per festeggiare il settantesimo compleanno del padre, tutto si aspettano tranne quello che sta per accadere: i genitori annunciano che hanno deciso di divorziare.


Scioccati e increduli, i fratelli cercano di venire a patti con questa decisione, che inizia a riecheggiare nelle case e nelle famiglie che hanno a loro volta creato e li costringe a ricostruire la narrativa condivisa della loro infanzia e della loro storia familiare, ma soprattutto a ripensare la propria visione sulle relazioni di coppia.


Liv, la sorella maggiore, sprofonda in una crisi che inevitabilmente si riflette sul suo matrimonio; Ellen soccombe di fronte alla difficoltà di conciliare la distruzione familiare con il suo desiderio di avere un bambino a tutti i costi; e infine Håkon, inizialmente convinto della propria emancipazione, si scontra con la consapevolezza di non aver ancora davvero tagliato il cordone ombelicale.

Premiato dai librai norvegesi come miglior libro dell’anno e in testa alle classifiche di vendita, Una famiglia moderna è un commovente romanzo fatto di rimpianti, affetti e intuizioni rare, che ci incoraggia a osservare un po’ più attentamente le persone a noi vicine e ci rivela che non è mai troppo tardi per cambiare.

Miciolose, questo è un libro difficile da recensire perché l’autrice, norvegese, ha uno stile completamente diverso da ciò che ho letto finora.


Ogni scrittore ha uno proprio e personale modo di scrivere, di combinare le parole su carta, e che questo sia notevolmente influenzato dal suo primo pubblico, quello nazionale, e dall’ambiente che gli sta intorno (mi ricordo l’estraniamento emotivo quando ho letto un libro di Banana Yoshimoto, autrice che non sono riuscita ad apprezzare pienamente perché molto lontana dalla mia mentalità).


Durante la lettura ho provato in parte questa forma di estraniamento, soprattutto durante la prima parte, dove sono stata investita dalla narrazione di Liv, una dei protagonisti della storia, la figlia maggiore di questa “famiglia moderna”, che ci racconta della vacanza a Roma con la famiglia allargata: i genitori, il marito Olaf e i figli, la sorella Ellen con il fidanzato Simen e Håkon, il fratello minore, il più piccolo della famiglia.


Mi sono letteralmente persa in questo susseguirsi di avvenimenti narrati e interpretati secondo la sua mentalità giudicante, rigida, a me non particolarmente simpatica.


Il colpo di scena, l’annuncio dei genitori circa la loro intenzione di divorziare, arriva dopo pagine e pagine di cronache di viaggio, e da quel momento in poi ne scopriamo l’impatto sulla vita dei figli.


“Si fissano per alcuni lunghi secondi. Non riesco a decifrare le loro espressioni. Papà è il primo a distogliere lo sguardo: si volta verso Ellen, poi verso Håkon, poi verso di me, liscia la tovaglia ai lati del piatto, esita per un istante, infine appoggia entrambe le mani al tavolo e rilassa le spalle. «Abbiamo deciso di separarci», dice.”


Non so cosa mi aspettavo dalla storia, ma, personalmente, non ho visto un impatto diretto, un rapporto causa-effetto, tra la decisione dei genitori e le vicissitudini successive dei figli, che era l’idea che mi ero fatta sulla base della sinossi e dall’impostazione dell’inizio: una specie di “prima e dopo”.

Quello che nella trama accade dopo la notizia viene marginalmente (a mio parere) influenzato da quella frase di poche parole che mette fine a un matrimonio durato decenni, per di più a un’età (il padre ha settant’anni) dove non ci si aspetta più un terremoto simile.


Un libro che, a mio parere, forse voleva avere un approccio psico-sociologico con qualche accenno alla filosofia di vita dei protagonisti ma non ci riesce fino in fondo, mi riferisco in particolare ad Håkon e alla sua visione dell’amore libero e senza legami (proclamato in diverse occasioni solo come dichiarazioni puramente filosofiche, senza argomentazioni).


Un libro dove mi sono persa nei pensieri dei tre figli senza raggiungere un dunque, un punto di arrivo, dove forse i personaggi secondari sono maggiormente incisivi di quelli principali.

Pochi dialoghi, parecchia narrazione: questo stile incentrato sul “descrivere” non dà quel movimento alla trama che cerco e che mi permette di entrare letteralmente nel libro e nella vita dei personaggi.


Una storia che mi ha lasciato insoddisfatta a più livelli ma che lettori più “internazionali” della sottoscritta, che amano gli autori nordici, apprezzeranno sicuramente.


Fatemi sapere cosa ne pensate, buona lettura

Birba

Le Gatte ringraziano la Fazi editori per la copia digitale e il materiale del libro ricevuto in omaggio.


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