𝓡𝓮𝓿𝓲𝓮𝔀 𝓟𝓪𝓻𝓽𝔂 - "𝓛𝓪 𝓻𝓪𝓰𝓪𝔃𝔃𝓪 𝓭𝓲 𝓬𝓪𝓻𝓽𝓪" 𝓭𝓲 𝓐𝓵𝓮𝓼𝓼𝓲𝓪 𝓒𝓸𝓹𝓹𝓸𝓵𝓪
- Kelly
- 5 lug 2024
- Tempo di lettura: 5 min
Amici delle Gatte buongiorno!
Partecipiamo oggi al Review Party dedicato al libro "La ragazza di carta" di Alessia Coppola, edito da More Stories. Per il Blog lo ha letto la nostra Pilou, andiamo a vedere cosa ne pensa..

SCHEDA LIBRO:
Titolo: La ragazza di carta
Autore: Alessia Coppola
Editore: More stories
Genere: Contemporary romance
Formato: ebook - cartaceo CF - CR (disponibile su KU)
Prezzo: 2,99€ - 13,99€ - 19,00€
Data di pubblicazione: 25 aprile 2024
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TRAMA:
Dalla morte di papà Ennio, Cassandra non ha pace: ha perso l’uomo che l’ha cresciuta e le ha insegnato l’amore per i libri e ha dovuto chiudere la deliziosa libreria per cui suo padre viveva e in cui raccoglieva anche volumi antichi e usati.
Le sono rimasti i suoi libri, e il vecchio sogno di suo padre: quelle lettere e quelle citazioni vergate a mano che i precedenti proprietari dei volumi avevano infilato tra le pagine.
Per tenere viva la memoria di suo padre, Cassandra decide di percorrere a ritroso il percorso di quelle lettere, consegnandole o riportandole ai loro proprietari, riannodando così fili di storie perdute nel tempo.
È proprio durante uno dei suoi viaggi che le viene donato un romanzo che le cambierà la vita, La ragazza di carta. Cassandra non riesce a staccare gli occhi dalle pagine, per la bellezza delle parole, ma soprattutto perché quel libro, ne è convinta, parla proprio di lei.Come sia possibile, è un mistero che rimane da svelare.
Un mistero proprio come il giovane Stefano, scrittore alla ricerca d’ispirazione, che da qualche tempo risiede nel bed & breakfast gestito dalla madre e dalla zia di Cassandra.
Torna finalmente la penna raffinata e poetica di Alessia Coppola, con un romanzo delicato e struggente, che si muove tra i panorami della bellissima e suggestiva Puglia, riannodando storie e ricordi dietro cui si celano un segreto di famiglia e un mistero scritto con l’inchiostro di una vecchia macchina da scrivere.

Buongiorno a…mici, senza preamboli oggi vi parlo subito di questo romanzo che mi ha coinvolto e avvolto in modo sublime tra le sue pagine.
Una storia che parla dell’amore per i libri e di come questo amore si può vivere in maniera differente. I libri e le storie non solo raccontano, ma aiutano a crescere, a vivere, a immaginare, e a rendere una persona diversa.
“Rifletté che la sua salvezza fosse solo merito dei libri e di suo padre, che l’aveva messa al mondo e non l’aveva lasciata indifesa, le aveva offerto una luce nei labirinti bui della vita. Gli altri padri insegnavano ai suoi amici ad andare in bici, a pesca, o ad allacciarsi le scarpe. Il suo le aveva insegnato a sognare, ma soprattutto a essere libera e a non aver timore.”
Questo è il pensiero di Cassandra, cresciuta nella libreria di suo padre Ennio, un uomo mite, che amava il profumo della carta, anche quella più vecchia e che sapeva di cose dimenticate. Il legame, quello che lei ha con il genitore, è così forte che non si spezza neanche dopo la morte dell’uomo. Il dolore è immenso, ma i libri che lui aveva nella sua piccola libreria diventano il mezzo per sentirsi ancora uniti, vicini. E l’amore di Ennio per la figlia si snoda lungo tutta la via che la ragazza percorre negli anni successivi, fino a svelarsi in maniera prepotente e come lei non avrebbe mai immaginato.
Cassandra ha vissuto l’amore per la carta e per l’inchiostro attraverso le opere in libreria, ma in questo romanzo c’è un altro amore per le medesime cose, quello vissuto da Stefano. Lui è cresciuto con il nonno, un tipografo. Da quando è piccolo ha sempre visto nascere i libri, dalla stampa alla rilegatura. E questo amore lo ha condotto a scrivere.
Oggi, dopo un’opera di grande successo, il suo editore lo pungola di continuo: vuole un’altra storia da dare ai lettori, ma Stefano è arido. Un dolore profondo e una vergogna immensa logorano il suo cuore.
Partire per il Salento è l’unica cosa che gli resta, almeno secondo il suo agente Michele: lì c’è una grotta, e la leggenda vuole che di tanto in tanto appaia la musa ispiratrice degli artisti, poeti o scrittori che siano. Stefano non crede a certe sciocchezze, ma parte.
Non una figura leggendaria, bensì Cassandra sarà la persona che renderà di nuovo vivo il suo cuore. Parlare di libri e ritrovarsi invischiati in una tela bellissima tessuta dal destino già prima della loro nascita, apre gli animi a esperienze indimenticabili.
Condividere i rispettivi dolori fa maturare i due protagonisti, anche se un segreto inconfessabile resta sospeso nell’aria, tra l’azzurro del cielo e il blu incontaminato del mare salentino, e neanche il vento che soffia sugli scogli riesce a portare via i sensi di colpa di Stefano. Soprattutto quando i suoi occhi si specchiano in quelli di Cassandra, con la quale vive la dolcezza di scambiarsi biglietti e lettere di nascosto.
Bellissima l’ambientazione, la crescita dei personaggi e il cambiamento che fanno nel tempo, soprattutto quello di Stefano.
Il legame forte e il dolore che ne consegue quando la persona che si ama di più al mondo ci lascia rischia di ancorarci al passato, senza guardare oltre. Questo è il grande limite di Cassandra, un personaggio che rappresenta tutti.
“Ciascuno di noi è un seme che cresce nella terra fertile di chi ci ha preceduto. Più la terra è ricca, più la raccolta sarà rigogliosa. Se invece il terreno è franoso o secco, il germoglio non darà frutto o sarà marcio.”
Queste le parole del nonno di Stefano al nipote, e le ho trovate molto vere, soprattutto perché non dovremmo mai permettere che quanto di buono ci hanno lasciato sia sprecato per colpa della nostra incapacità di convivere con la sofferenza, che ci impedisce di guardare al futuro e dare altri frutti.
“Il tempo mette ogni cosa a posto, e lo fa con una discrezione tale che non ce ne accorgiamo. Dolore, rabbia, paura, tutto riposto in appositi cassetti. Guai a frugarci, perché solo le sue mani possono aprirli senza rumore.”
Ho trovato questo romanzo davvero godibile. Ne ho apprezzato la storia, il raccontare l’amore per i libri nelle diverse sfaccettature – e chi legge molto o scrive ne sa qualcosa – oppure l’amore tra nonni, genitori e figli; interessante soffermarsi sull’intreccio delle relazioni che i libri stessi creano tra le persone, o sulla bramosia degli editori che spesso non rispettano la crisi di un autore, vedendo in lui solo una macchina che produce; ho gustato la tenerezza delle parole di Stefano nei suoi scritti, nelle sue dediche, ma anche quella sottile paura che gli impedisce a volte di essere libero di amare, lui che ha dimenticato come si fa. E infine la delicatezza con cui emergono i sentimenti tra i due protagonisti, finalmente pronti entrambi a volare. A dare frutti nuovi.
In ultimo, ma non ultimo, parere mio personale, ho gongolato nel leggere un romanzo scritto in terza persona, ormai non più così frequente. E ancora una volta mi è giunta la conferma che non è il modo in cui è scritto un romanzo a far vivere emozioni o far sentire un lettore al posto dei protagonisti: a fare la differenza è lo stile dell’autore.
Se amate belle storie di narrativa con buoni sentimenti per evadere e sognare, La ragazza di carta fa per voi.
Questa è la canzone che la nostra Birba vi consiglia di ascoltare durante la lettura: Stay di Rihanna
Le Gatte ringraziano More Stories per la copia digitale e il materiale del libro ricevuto in omaggio.







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