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𝓡𝓮𝓬𝓮𝓷𝓼𝓲𝓸𝓷𝓮: "𝓜𝓸𝓻𝓽𝓮 𝓷𝓮𝓲 𝓯𝓲𝓸𝓻𝓭𝓲" 𝓭𝓲 𝓢𝓪𝓽𝓾 𝓡𝓪𝓶𝓸

  • Immagine del redattore: Kelly
    Kelly
  • 3 giu
  • Tempo di lettura: 4 min

Amici delle Gatte la mostra Pilou oggi ci parla del libro “Morte nei fiordi" di Satu Ramo, pubblicato da Newton Compton editori il 6 maggio. Curiosi di conoscere il suo pensiero..? Andiamo a leggere..

SCHEDA LIBRO:


Titolo: Morte nei fiordi

Autore: Satu Ramo

Editore: Newton Compton editori

Genere: Thriller - Suspense

Formato: ebook - cartaceo

Prezzo: 6,99€ - 12, 26€

Data di pubblicazione: 06 maggio 2025

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TRAMA:


Il nuovo fenomeno del thriller viene dall’Islanda


Tutti fanno del loro meglio per sopravvivere tra i gelidi fiordi della remota Islanda. Hildur Rúnarsdóttir non è da meno e si dedica al surf nelle glaciali acque dell’Atlantico per cercare di dimenticare la sua infanzia traumatica e il peso dei casi che occupano la sua mente come capo dell’Unità bambini scomparsi della polizia di Ísafjörður.


Quando Jakob Johanson, un apprendista poliziotto finlandese con l’hobby del lavoro a maglia, arriva in Islanda per affiancare Hildur e cercare di sfuggire alla sua complicata vita in patria, si rende conto che i pittoreschi fiordi nascondono anche lati oscuri tra gli emarginati, gli sfruttati e gli assetati di potere che li abitano.


Hildur e Jakob si tro- vano a indagare su uno strano groviglio di crimini, mentre la nebbia che offusca segreti rimasti nell’ombra per decenni comincia gradualmente a sollevarsi. La vendetta può essere dolce in teoria, ma alla fine risolverà qualcosa?


Un passato mai dimenticato. Un presente da cui non si può scappare. I fantasmi tornano a chiedere vendetta.


«I thriller di Satu Rämö sono un fenomeno editoriale di grande successo che hanno inserito il genere Nordic blue nella mappa letteraria europea.»

Salve a… mici, la mia ultima lettura ci porta in un luogo remoto, lontano dall’America, ma anche dal resto dell’Europa, e precisamente in una nazione selvaggia e affascinante come l’Islanda.


Proprio tra i suoi fiordi, le sue terre innevate e poco illuminate nelle giornate di inverno, l’autrice Satu Rämö ha ambientato il suo giallo Morte nei fiordi.

La protagonista fa parte della polizia ed è l’unica ispettrice, il suo nome è Hildur ed è a capo dell’unità che si occupa di bambini scomparsi in una zona poco popolata come i fiordi occidentali. A coadiuvarla, come stagista, c’è Jakob, un uomo maturo di nazionalità finlandese, che parla solo inglese, non conoscendo ancora la difficile lingua del posto.


Hildur è caparbia, determinata ad andare a fondo nelle cose, forse perché la vita le ha tolto la serenità sin da quando era solo una ragazzina. Le sue sorelle minori sono scomparse e non sono state più ritrovate, più di venti anni prima, e il caso sul quale si trova a lavorare la riporta inevitabilmente a quel fatto doloroso.

Una serie di omicidi fa comprendere a Hildur e Jakob di trovarsi davanti a un serial killer, poiché la firma che lascia su ogni corpo è la stessa: un ciuffo di capelli biondi in bocca.


Ma cosa può collegare un pedofilo, un ricco avvocato e un insegnante?


Il primo era conosciuto dalla polizia, anche se poche le denunce a suo carico, e faceva una vita pressoché ritirata, ormai, lì nei fiordi occidentali. Il secondo viveva una vita carica di soddisfazione lavorativa nella capitale, ben distante dal villaggio di Ísafjörður. Il terzo era un amico di Hildur stessa.


La protagonista indaga, cerca, ma gli indizi sono scarsi. Anche muoversi da un luogo a un altro dell’Islanda non è semplice. La scientifica ha sede nella capitale, spesso i colleghi più preparati devono raggiungere i fiordi occidentali dopo parecchie ore di macchina, su strade difficili da percorrere, o addirittura usare l’elicottero.

Eppure la giustizia, in qualsiasi posto islandese, deve fare il suo corso, anche se in tempi che logorano per l’attesa.


In alcuni tratti, infatti, la lettura rallenta, e ci si ritrova a vivere le stesse emozioni dei poliziotti, ansia di sapere inclusa, soprattutto quando ogni cosa sembra fermarsi. Le informazioni, fornite a piccole dosi, consentono di fare mille congetture anche a noi lettori, benché non sia per nulla facile capire il legame tra le tre vittime. Un legame strano e interessante, devo dire.


L’autrice, nel raccontare le vicende, poi, arricchisce tutto inserendo le tradizioni o le abitudini degli islandesi, come a voler dare idea della vita in una nazione così distante dal resto del mondo, da qualsiasi parte la si raggiunga. E questo è un dettaglio che ho apprezzato, perché consente di imparare qualcosa di nuovo, e io adoro le letture che mi consentono di andare oltre le vicende narrate. Anche le più piccole cose che fa la protagonista vertono su questa strada, e il tutto permette una caratterizzazione particolare dei personaggi, come per esempio l’hobby poco maschile di Jakob, senza che gli sia tolta la sua mascolinità.


Pronti a scoprire l’Islanda, i suoi usi, quanto non funzioni nella giustizia del posto, quello che affligge la società, e suoi misteri di questa nazione?


Salite su un aereo come ha fatto Jakob e lasciatevi sorprendere.

Buona lettura.

Le Gatte ringraziano Newton Compton editori per la copia digitale e il materiale del libro ricevuto in omaggio.


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