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𝓡𝓮𝓿𝓲𝓮𝔀 𝓟𝓪𝓻𝓽𝔂 - "𝓛𝓪 𝓵𝓪𝓭𝓻𝓪 𝓭𝓲 𝓹𝓮𝓻𝓵𝓮" 𝓭𝓲 𝓕𝓲𝓸𝓷𝓪 𝓜𝓬𝓘𝓷𝓽𝓸𝓼𝓱

Amici delle Gatte buongiorno.

Esce oggi il nuovo libro di Fiona McIntosh, "La ladra di perle" edito da Newton Compton editori. Abbiamo avuto il piacere di organizzare il Review Party, che parte oggi, e il privilegio di intervistare l'autrice, che ringraziamo immensamente per la disponibilità, a voi non resta che scoprire cosa ci ha rivelato!

Per il Blog il libro in anteprima lo ha letto la nostra Birba, andiamo a vedere cosa ne pensa....

SCHEDA LIBRO:


Titolo: La ladra di perle

Autore: Fiona McIntosh

Editore: Newton compton editori

Genere: Romance - narrativa

Formato: ebook - cartaceo

Prezzo: 4,99€ - 11,40€

Data di pubblicazione:

Link di acquisto: https://amzn.to/30hRMIZ


TRAMA:


Quando a Severine Kassel viene chiesta una perizia su alcune preziose perle bizantine appena prestate al British Museum, lei accetta senza esitazione: dopotutto è un’esperta di gioielli antichi ed è perfettamente in grado di svolgere un lavoro del genere.


Ma non appena Severine si trova davanti le perle, il suo passato ritorna con violenza.


Quelle perle appartengono alla sua famiglia e si portano dietro ricordi che lei ha cercato di dimenticare per oltre vent’anni.


La rivelazione di Severine dà vita a una ricerca frenetica dell’ex soldato nazista, Ruda Mayek: colui che le ha sconvolto la vita.


Con l’aiuto di un agente del Mossad in pensione, Severine è disposta a tutto per rintracciare Ruda.


Ma l’avvocato che si occupa del prestito delle perle, l’unica persona in grado di aiutarli, è vincolato dal segreto professionale.


Mentre Severine segue le tracce di Mayek, tutte le sue certezze vanno in frantumi. Forse i segreti che ha custodito per tanti anni stanno per essere rivelati.

a cura della nostra Birba:


Miciolosi, parlando di Olocausto si rischia sempre di dire cose ovvie, visto che sull’argomento sono stati spesi fiumi di parole e litri di inchiostro.

Sono stata fortunata a non aver vissuto la seconda guerra mondiale, ma sono nata quando ancora i nonni ne parlavano avendola vissuta e patita in una qualche forma, stroncando la loro giovinezza, i loro sogni e le loro speranze.


I numeri dello sterminio ebreo sono terrificanti, ma ancora più terrificante per me è sempre stato il pensare ad ogni singola vita, ad ogni “numero”, e lo sono dalla prima volta in cui ho letto “Il diario di Anna Frank” perché ci rende “umano” ogni numero, rende vere le atrocità perpetrate dai nazisti.


Questa premessa ha lo scopo di presentarvi un libro che affronta l’Olocausto dal punto di vista di una ragazza ebrea, del suo essere sopravvissuta, che ci parla di come è sopravvissuta, e di come la sua vita sia stata sconvolta di nuovo quando al British Museum ritrova una collana di perle, una collana che ha visto una sola volta, quando aveva quindici anni o poco più, quando il suo mondo si è rovesciato.


Ecco la storia di Severine Kassel, alias Katerina Kassowicz, della sua famiglia e di una ricerca, la ricerca dell’uomo che ha distrutto la sua vita.


Micine, immagino che per un autore parlare di un argomento così delicato sia difficile e rischioso nonché foriero di critiche. Io ritengo che l’autrice abbia svolto un magnifico lavoro.


Impossibile immedesimarsi in Severine/Katerina, ma si vivono con lei i ricordi, il dolore (non vi nascondo che in alcuni passaggi ho pianto e ancora mi si inumidiscono gli occhi al pensarci); impossibile non condividere…


Non posso che consigliarvi di leggerlo, di vivere questo romanzo che può essere una storia vera; io l’ho amato profondamente e non posso che recensirlo con una zampotta perché ne sono rimasta coinvolta e sconvolta.


Un abbraccio

Birba

BIOGRAFIA:






Fiona McIntosh è nata nel 1960 a Brighton.


Dopo aver trascorso un’infanzia sempre in viaggio, grazie al lavoro del padre, si è stabilita in Australia, dove tuttora vive.


È un’autrice di libri per adulti e per bambini.







INTERVISTA:


𝟭) 𝗤𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲̀ 𝗵𝗮𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲?

È stata una crisi di mezz'età per me. Mi stavo godendo la mia carriera, viaggiando per il mondo per il magazine vincitore di Award che io e mio marito possedevamo.

Dopo 16 anni di pubblicazioni e avvicinandomi ai miei 40 anni ho iniziato a svegliarmi sentendo di aver bisogno di fare qualcosa solo per me.

È stato un pensiero egoista ma la crisi di mezz'età è sempre prepotente.

Comunque, non ho voluto un lifting facciale, avere un amante o comprare una macchina costosa. Ho deciso che avrei provato a scrivere una storia.

E l'ho fatto.

Non scrivevo in modo libero, da quando frequentavo il liceo. A 39 anni ho scritto la mia prima storia, un fantasy, e la più grande Casa Editrice che pubblica il genere, mi ha scritto per propormi di pubblicare una trilogia.

È stato come un sogno. Ho ricevuto il mio primo contratto a poche settimane dalla mia creazione del manoscritto. Questo è avvenuto, 21 anni fa!

Ad oggi ho scritto 38 libri e vengono venduti in tutto il mondo in inglese, vengono tradotti anche dall'ebreo alla lingua lituana.

Non riesco a capire perché ho aspettato così tanto prima di iniziare a scrivere, ma penso che ogni cosa abbia il suo tempo.

I miei 20 anni di viaggi precedenti all'inizio della scrittura mi sono serviti per creare paesaggi in posti lontani.


𝟮) 𝗖𝗼𝘀𝗮 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗼𝗴𝗴𝗶?

Dipende di che tipo di scrittura si parla...ce ne sono svariate forme.

Quando scrivo fiction commerciali, hanno uno scopo preciso, che è quello di intrattenere i lettori. Se nel corso di capitoli incalzanti, il lettore impara qualcosa, si sente arricchito dalla lettura o spinto a conoscere di più su quel tema, allora è un bene. Non penso a nient'altro se non a regalare i miei lettori l'opportunità di scappare insieme a me attraverso ere differenti, mondi, paesaggi dilemmi e tragedie.

E penso anche che in questo particolare momento della nostra vita intrattenimento e scappatoie siano desiderabili.


𝟯) 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼 𝗹𝗲 𝘁𝘂𝗲 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗲?

Per me partono da un luogo.

Mi chiedo dove i miei lettori vogliano viaggiare insieme a me a braccetto.

Essendo una viaggiatrice del mondo da decenni, ovviamente i luoghi lontani partendo da Darjeeling ai piedi dell Himalaya all'esotica Marrakech, sono location meravigliose da usare come "parco giochi" per i miei personaggi.

A volte tendo a ritornare in luoghi familiari come Londra e Parigi che i miei lettori amano. Ma cerco sempre di ampliare i miei orizzonti e alcune ambientazioni recenti sono state: Yorkshire nel nord della Gran Bretagna, Cape Towne, Kimberly in Sudafrica, Berlino e Monaco in Germania, Epernay e Reims un Francia, Praga in Cecoslovacchia e Istanbul in Turchia.

Una volta che ho selezionato i miei luoghi principali, inizio a giocare con la trama.

Mi piace avere un unico oggetto, che possa intrecciarsi nelle mie storie, la lavanda, il cioccolato, il profumo il the, lo champagne i diamanti... E le perle.

Armata di oggetto e di luogo inizia la mia ricerca..... Ci vogliono 2 o 3 anni di lettura, viaggi e conoscenze solo per un libro.


𝟰) 𝗣𝗲𝗻𝘀𝗶 𝗮𝗶 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗶𝗻𝗰𝗶 𝗮 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮?

Certamente! I miei compagni di lettura.

Senza il lettore non c'è motivo di scrivere un libro, quindi il mio amico lettore è la mia preoccupazione numero uno non solo quando inizio a scrivere, ma durante tutto il percorso.

È sempre al mio fianco, infatti immagino il lettore che cammina accanto ai miei personaggi e prendo sempre nota di ciò che il lettore potrebbe pensare.

Cosa ne pensano di questa scena?

Come stanno rispondendo a questo personaggio in questa particolare situazione?

È vitale.


𝟱) 𝗨𝗻 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗶 𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗮𝘂𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲?

Sì penso ci siano due cose particolari..... E ne ho già parlato.

La mia firma su un libro e il fatto di portare i lettori con me da un'altra parte, dove lo faccio viaggiare attraverso luoghi diversi. Arricchisco la loro conoscenza.

Potrebbe essere un qualcosa che già in parte conoscono, come i diamanti e lo champagne, ma cerco di donare a loro molto di più, in modo che possano sentirsi educati.

I lettori assorbono le informazioni per osmosi.


𝟲) 𝗤𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗻𝗳𝗹𝘂𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗹𝗮 𝗹𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 𝘀𝘂 𝘂𝗻𝗼 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲?

Direi una buona parte sicuramente.


𝟳) 𝗦𝗲 𝗴𝘂𝗮𝗿𝗱𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗲𝗿𝗲𝗺𝗺𝗼?

Troveresti centinaia di libri di riferimento!

Di tutti i generi, dalla moda degli anni '30 a libri sulle ferrovie nazionali della Gran Bretagna.

È una libreria molto eclettica perché, per quello che faccio, devo leggere tanti libri!

E poi adoro comprare libri da consultare e possederli. Non voglio solo leggerli in una biblioteca o prenderli in prestito. Voglio essere in grado di prenderli, quando voglio, dallo scaffale e continuare ad imparare o a ricordare a me stessa, un momento particolare della mia vita in cui magari scrivevo di un argomento particolare.


Ho enormi libri sulla sartoria su misura, ad esempio, per quando stavo scrivendo "The tailor's Girl". Ho un enorme libro, che conservo in una scatola, che è il libro preminente sulla storia delle miniere di diamanti e il diamante più famoso del mondo. Ho anche un sacco di libri sulla prima e seconda guerra mondiale, su come le persone vivevano in Francia durante il 19 ° secolo e su come le persone assicuravano le navi passeggeri.


E poi ci sono tutti i libri dei miei studenti…. Quelli che troverai sul mio scaffale di cui mi vanto, dove ho in mostra i romanzi di ex sognatori, di scrittori ora pubblicati, che ho aiutato a fare quel grande salto.

Ehm ... e ovviamente i romanzi che amo e che mi piace conservare, oltre a, si spera, una copia di ogni romanzo che ho scritto nelle sue varie incarnazioni, dal cartaceo, al piccolo tascabile e in varie lingue.


𝟴) 𝗤𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗼 𝗵𝗮 𝗶𝗻𝗳𝗹𝘂𝗲𝗻𝘇𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲?

Si, leggere Tigana, racconto fantasy che usa paesaggi reali piuttosto che inventati, mi ha aperto gli occhi. E sono stata entusiasta nel capire che il nostro mondo era più che sufficiente, potremmo ambientare storie in paesaggi medievali prendendo ispirazione dalla storia, e spetterebbe all'autore rendere plausibile questa storia senza alcuno sforzo. Guy Gavriel Kay mi ha insegnato come fare e una volta aver letto il suo libro sapevo che sarei riuscita a scrivere un libro fantasy seguendo le sue istruzioni.

Dovrei anche dire che il maestro dello storytelling mi ha presa appena in tempo e mi ha suggerito di non tuffarmi diretta nelle fiction storiche, che erano la mia passione. Lui sapeva che io amavo le storie Fantasy e allora mi ha consigliato di iniziare da quelle e nel mentre avrei potuto rifinire i miei lavori.

È stato un consiglio saggio. Passato un decennio avevo finalmente creato la mia fiction storica - Fields Of Gold - ed è risultata molto meglio della mia primissima storia.

Da allora avevo scritto 12 libri ed è iniziato il mio percorso da narratrice.


𝟵) 𝟯 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗲𝘃𝗼𝗻𝗼 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗲𝗿𝗶𝗮?

Oh mamma! Abbiamo dei gusti così tanto differenti.


Mi piacerebbe dire The Dictionary ma lavoriamo così tanto on-line ora. Considerando che scrivo delle fiction mi focalizzerò su questo genere piuttosto che sulle non fiction siccome questa categoria è così vasta che potrei perdermi a contemplarla e potrei finire con il consigliare un libro di cucina visto che amo cucinare.


- Allora , Tigana mi ha cambiato la vita, e per gli entusiasti del Fantasy, o per qualcuno che non ha mai letto un Fantasy, allora leggete un libro del master Guy Gavriel Kay

- Adoro il lavoro di Sharon Penman nel portare in vita la storia. Una qualsiasi storia delle sue è una storia fantastica ma la mia preferita è Here Be Dragons.

- Quando non leggo libri di ricerca leggo crimini o thriller. I thriller di qualità sono difficili da trovare ma pensando a uno dei più grandi scrittori di questo genere, mi ricordo di essere rimasta esterrefatta da The Bourne Idendity degli anni 80. Robert Ludlum mi ha fatto venire voglia di visitare tutte quelle città europee di cui ha raccontato. Avevo 18 anni e mi ero fatta la promessa di visitarle tutte, compreso quell'hotel Four Seasons George V a Parigi.

Ci ho messo un po' ma alla fine ce l'ho fatta!


𝟭𝟬) 𝗤𝘂𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗮𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗼?

Più importante di quanto le persone non coinvolte nella pubblicazione possano immaginare, perché tutti giudicano il libro dalla copertina. Ancora più importante della copertina è la reazione del lettore alla prima vista del libro e la loro decisione soggettiva sullo stesso basata dalla visione della grafica di copertina. Il ruolo della copertina è di dare un senso alla storia, al periodo, o all'atmosfera e al genere, tutto questo deve rientrare in quell'immagine accessibile immediatamente a un potenziale compratore i cui occhi vagano all'interno di una libreria.

Ed ovviamente la copertina deve contenere il nome dell'autore; una volta acquisita la fiducia dei lettori, allora il tuo nome sulla copertina significa molto per loro che acquisteranno il libro.



𝟭𝟭) 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗰𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝘁𝘂𝗼𝗶 𝗿𝗼𝗺𝗮𝗻𝘇𝗶?

È uno sforzo di collaborazione tra il mio team di pubblicazione l'artista e me stessa.

Adoro il momento della progettazione della copertina. Tira fuori il meglio di tutti noi, specialmente quando nessuno di noi è d'accordo e dobbiamo continuare a cercare quell'immagine che ci fa sospirare tutti con piacere unanimemente.

A volte ci vogliono dozzine di tentativi e altre volte, si può decidere alla seconda immagine.


𝟭𝟮) 𝗜𝗹 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗳𝗲𝗿𝗶𝘀𝗰𝗶 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲?

Il mio luogo preferito dove scrivere e la nostra casa di vacanza in Tasmania affacciata sul mare, dove gli unici suoni che riesco a sentire sono gli uccellini e il rumore del mio macinacaffè. Detto questo se dovessi scegliere un luogo dove lavorare per 12-14 settimane a una mio racconto, non mi dispiacerebbe scrivere a Siena o Lucca. Mandatemi un invito!


𝟭𝟯) 𝗛𝗮𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗮 𝗰𝘂𝗶 𝗳𝗮𝗶 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲𝗿𝗲 𝗶 𝘁𝘂𝗼𝗶 𝗿𝗼𝗺𝗮𝗻𝘇𝗶 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲?

Sì sempre. Un piccolo gruppo di lettori fidati che hanno un'opinione brutalmente onesta.


𝟭𝟰) 𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲̀ 𝗵𝗮𝗶 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝗺𝗲𝗿𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼?

Vorrei che i miei lavori venissero tradotti in tutte le lingue!

Ma essendo un amante dell'Italia..... Il cibo, le persone, i paesaggi, e una gran parte di lettori in Australia di origini italiane, mi è sembrato così naturale che i miei lavori fossero tradotti in quella lingua.


𝟭𝟱) 𝗖𝗼𝘀𝗮 𝘁𝗶 𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗶 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶?

Voglio che si fidino di me con tutto il loro cuore. Una volta conquistata la loro fiducia li porterò con me in una storia pazzesca. Voglio che si preoccupino per i miei personaggi così da poterli portare a braccetto nel corso della storia insieme. Loro camminano insieme ai miei personaggi e sanno che sono con loro, anche se non possono vedermi, e che non li abbandonerò. Gli regalerò una storia bellissima dov'è perdersi e di cui possano sentire la mancanza una volta terminata.


𝟭𝟲) 𝗣𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗶?

La mia prima intenzione è di tornare a viaggiare!

È veramente difficile scrivere il mio genere di storie a distanza. Per ogni libro dei miei ci vogliono tre anni di scrittura e probabilmente quattro viaggi nei luoghi principali per delle ricerche e rifiniture.

Dopo "The pearl thief" ho pubblicato "The diamond hunter" e "The champagne war". Storie fantastiche molto differenti tra loro che il mio pubblico ha amato.

A partire da metà 2021 pubblicherò un nuovo racconto crime - il terzo della serie Jack Hawksworth - e poi in ottobre uscirà una nuova fiction storica chiamata "The Spy's Wife" ambientata in Germania nell'anno 1936.

Dopo di quello, per colpa del covid, sarò impegnata nelle storie Australiane - la prossima sarà localizzata nell'Australia del Sud e quella successiva molto probabilmente in Tasmania. Sono impegnata in queste due attualmente.


Inoltre ho una grande meravigliosa storia ambientate in Europa durante il 1930 che scriverò non appena potrò salire su un aereo di nuovo e sentirmi al sicuro.

Le Gatte ringraziano la Newton Compton per la copia digitale e il materiale del libro ricevuto in omaggio. Un grazie particolare ad Antonella dell'ufficio stampa per la fiducia che ripone in noi ad ogni evento!



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